
“Possibile che non riesci a stare fermo un attimo?”
“Stai seduto composto!”
“Stai attento!”
“Smettila di distrarti e concentrati sullo studio!”
Quante volte abbiamo sentito o abbiamo detto frasi del genere?
Queste sono frasi comuni pronunciate spesso da genitori e insegnanti di bambini (o bambine) visivamente irrequieti, disattenti, talora oppositivi, disorganizzati ed impulsivi. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, si cade nell’errore di considerare questi bambini o queste bambine come invece svogliati/e o capricciosi/e, arrivando persino a rimproveri e punizioni.
Come si può distinguere, quindi, la vivacità da comportamenti quali l’iperattività-impulsività e la disattenzione?
E’ bene differenziare i comportamenti fisiologicamente presenti in tutti i bambini e in tutte le bambine all’interno della normale crescita e che con il passare del tempo si andranno a modificare, dalla manifestazione comportamentale tipica dell’ADHD.
Che cos’è l’ADHD: sintomatologia
L’ ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività – in inglese ADHD, Attention Deficit Hyperactivity Disorder) o DDAI (che è l’acronimo italiano), si presenta, nei bambini/ragazzi, con livelli di disattenzione, iperattività e impulsività patologicamente elevati, come risulta anche dalla somministrazione di test standardizzati. E’ caratterizzata da sintomi pervasivi e invalidanti che possono compromettere il funzionamento sociale, familiare, scolastico del ragazzo.
Non c’è un’età di esodio specifica a cui fare riferimento, ma piuttosto una fascia evolutiva di quando il disturbo possa manifestarsi, ossia prima dei 12 anni, in base alle linee generali del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5).
L’ADHD si configura principalmente per tre aspetti importanti :
1- Disattenzione: facile distraibilità, tendenza a smarrire o dimenticare le cose, difficoltà a mantenere la concentrazione su un compito per lunghi periodi e difficoltà a progettare e terminare le attività.
2- Iperattività: difficoltà a mantenere la posizione seduta composta per tempi prolungati, tensione ed irrequietezza motoria con corsa, salti e arrampicate con difficoltà a stare fermi (tamburellare e muovere eccessivamente le dita, oscillare i piedi ecc.), eccessiva loquacità, continua ricerca di stimoli senza rendersi conto della pericolosità di particolari azioni.
3- Impulsività: tendenza a interrompere gli altri mentre parlano, rispondere prima che una domanda sia stata completata, incapacità nell’attendere il proprio turno e invadenza nel rapportarsi con gli altri.
Nell’età prescolare, la principale manifestazione è l’iperattività. La disattenzione diventa più preminente durante la scuola elementare. Durante l’adolescenza, i segni di iperattività sono meno comuni e possono essere limitati ad agitazione o a una sensazione interiore di nervosismo, irrequietezza o impazienza. Nell’età adulta, assieme alla disattenzione e all’irrequietezza, l’impulsività può rimanere problematica.
Possibili rischi
I sintomi positivi dell’ADHD persistono e non passano con il tempo perciò è inutile e dannoso etichettare il proprio figlio come “svogliato”, “capriccioso” o punirlo.
I rischi maggiori di una incuria del disturbo è lo sviluppo di un disturbo della condotta nell’adolescenza e un disturbo antisociale di personalità in età adulta, di conseguenza aumentano le probabilità di sviluppare disturbi da uso di sostanze e le probabilità di andare in carcere.
I risultati scolastici sono spesso negativi e portano questi bambini a fermarsi ad un livello di istruzione inferiore rispetto a quello che, grazie alla loro intelligenza, potrebbero affrontare. E’ bene, dunque, intervenire in tempo per incanalare la loro curiosità ed energia in attività costruttive evitando epiloghi drammatici.
Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività: come si manifesta in bambini e adolescenti?
A scuola
In età scolare, i bambini/ragazzi con ADHD tendono a mostrare difficoltà nel compiere le operazioni per prepararsi e bisogno di costanti richiami per mangiare, vestirsi e lavarsi i denti, come se non riuscissero a organizzare le loro attività.
Tendono poi ad avere difficoltà a rimanere seduti durante i pasti, davanti alla televisione o a scuola, anzi talvolta esprimono la loro frustrazione, dovuta all’imposizione del controllo motorio, attraverso l’aggressività verso i compagni.
Quando, infatti, vengono costretti a sedersi, possono reagire muovendo ritmicamente le gambe, giocando o occupandosi di altre attività spesso rumorose, imitando o producendo suoni o versi di animali.
Interazioni Sociali
Possono essere considerati prepotenti dai pari e non essere invitati a feste o a giochi di gruppo, per questo finiscono spesso per giocare solo con bambini/ragazzi più piccoli che possano essere tenuti sotto il proprio controllo.
Il funzionamento sociale viene ulteriormente compromesso dalla difficoltà a rispettare il proprio turno di conversazione, poiché i bambini/ragazzi con ADHD tendono a interrompere gli altri, inserirsi nelle discussioni o a fare commenti inappropriati.
A casa
A casa, eseguono i compiti in modo affrettato e inaccurato, spesso si impegnano a concluderli, ma poi li dimenticano a casa. Nelle attività extrascolastiche o sportive, non riescono a rispettare le regole e a coordinarsi con gli altri. Tuttavia, se ricevono un’assistenza individuale, riescono a migliorare sensibilmente le loro prestazioni cognitive e sociali. Ad esempio, quando i compiti risultano interessanti e danno luogo ad una ricompensa, i bambini riescono a concentrarsi a lungo.
Piano Emotivo
Sul piano emotivo, emerge una scarsa tolleranza alla frustrazione, eccessi d’ira, prepotenza, labilità d’umore, scarsa autostima, rifiuto da parte dei coetanei, proprio perché non riescono ad interagire efficacemente.
Può esservi una storia di maltrattamento o di abbandono infantile, oppure di stili educativi controllanti, minacciosi, dove i genitori interagiscono in modo aggressivo, impartendo soltanto ordini e punendone la mancata attuazione.

Consigli utili per gestire il disturbo da deficit di attenzione e iperattività del bambino/ragazzo.
1-Il parent-training
Prevede tecniche di modelling, cioè di modellamento comportamentale, che consistono nell’individuare sia un comportamento disfunzionale, sia un comportamento alternativo efficace, che viene dapprima attuato dall’adulto e poi gradualmente appreso dal bambino per imitazione. Infatti, genitori e insegnanti (con gli insegnanti si parla di teacher-training) dovranno porsi come modelli di problem-solving e di azione pianificata così che il figlio osservandoli possa imitarli e imparare nuove abilità di gestione di sé.
2- Mantenere un atteggiamento positivo e calmo in modo da aiutare il bambino/ragazzo ad essere a sua volta calmo e concentrato.
3- Ricordare che il comportamento di vostro figlio è legato a un disturbo.
Il più delle volte non è intenzionale.
4- Fare qualche compromesso.
Se un lavoro quotidiano viene lasciato a metà ma durante la giornata ha completato diversi altri compiti è meglio non insistere perché non solo rischierete di rimanere insoddisfatti, ma anche di creare aspettative impossibili per il vostro bambino.
5- Credere in lui.
Creare un elenco scritto di tutti gli aspetti positivi di vostro figlio, di ciò che lo rende unico e prezioso. Abbiate fiducia nel cambiamento e del fatto che il bambino possa imparare, cambiare, maturare, e avere successo.
6- Fornire una struttura.
I bambini/ragazzi con ADHD hanno maggiori probabilità di riuscire a completare i lavori quando le attività avvengono secondo schemi e luoghi fissi. E’ fondamentale creare delle routine, in modo da evitare l’imprevedibilità (es.atabilire rituali semplici e prevedibili per i pasti, per fare i compiti, giocare, e per andare a letto..) , così che egli sappia cosa viene dopo, si senta rassicurato e acquisisca il controllo di sé.
7- Mantenere il bambino/ragazzo occupato (sport, un corso d’arte o di musica) .
A casa si possono organizzare attività semplici che possano riempire il tempo libero di vostro figlio (aiutare a cucinare, fare un gioco da tavola o un disegno.). Meglio non fare troppo affidamento sulla televisione o il computer, TV e video giochi sono sempre più violenti e possono aumentare i sintomi del bambino.
8- Impostare delle regole chiare.
I bambini/ragazzi con ADHD hanno bisogno di regole coerenti che possano capire e seguire. E’ opportuno rendere queste regole visibili appendendole in un luogo da lui frequentato . È importante spiegare in anticipo che cosa accadrà se le regole saranno rispettate e cosa succederà se saranno infrante. Inoltre è fondamentale far corrispondere sempre ai comportamenti le conseguenze programmate.
9- Complimentarsi con loro.
I bambini/ragazzi con ADHD spesso ricevono critiche, rimproveri e lamentele. Pertanto è opportuno lodare i comportamenti appropriati e premiare i piccoli risultati, riducendo il più possibile il numero di risposte negative fornite in seguito ad azioni inappropriate.
10- Utilizzare premi e ricompense (privilegi, lodi o attività, non cibo o i giocattoli).
Il rinforzo deve essere contingente, quindi somministrato subito dopo l’azione positiva, senza lasciare intercorrere molto tempo. Il piano di rinforzi può seguire anche la tecnica della “token economy” o “economia a gettoni”, che prevede una ricompensa precedentemente negoziata con il bambino per ogni comportamento funzionale che riesce ad attuare. Ogni comportamento è associato ad un punteggio, che viene indicato attraverso appositi simboli adesivi da apporre su una cartella. Quando il bambino raggiunge un punteggio stabilito, riceve il premio corrispondente.
Se il comportamento è scorretto è opportuno rimuovere i privilegi e chiedere “ che cosa avresti potuto fare in alternativa?”, oppure “devi essere stato molto arrabbiato (triste, deluso, confuso…)per comportarti così cosa avresti potuto fare?” .
11- Incoraggiare il movimento e il dormire.
I bambini con ADHD hanno molte energie da bruciare per questo organizzare sport e altre attività fisiche possono aiutarli a incanalare la loro energia in modo sano.
La cosa più importante per i bambini con deficit di attenzione, tuttavia, è che l’esercizio fisico migliora il sonno, che a sua volta può anche ridurre i sintomi dell’ ADHD.
Pertanto è fondamentale trovare uno sport che più si adatti alle attitudine del bambino/ragazzo (soprattutto sport che richiedono costante movimento es. basket, ma sono molto consigliate anche le arti marziali, il tae kwon do o lo yoga,) e un’ora prima di andare a letto scegliere attività tranquille per abbassare il livello di eccitazione.
Dott.ssa Vania Munari
Psicologa
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (2013), Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5,edizione italiana a cura di massimo Biondi, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014.
Barkley R. Benton C.M., Mio figlio è impossibile-Come migliorare i comportamenti oppositivi del tuo bambino, Eikson.
Cornoldi C. Ferruzza E. Paiano A. Re A., Parent training per l’ADHD, Erikson, 2014.