ANCHE I MASCHI PIANGONO (e non devono per forza fare la lotta)

L’educazione all’uguaglianza dei maschi.

Abbiamo giustamente insistito sul fatto che le bambine, donne, ragazze devono lasciar perdere le principesse e andare avanti, essere assertive, libere di scegliere, coraggiose, autonome e indipendenti. Tuttora ci impegniamo affinchè le ragazze e le donne possano godere degli stessi “privilegi” (retribuzione economica, rispetto, posizioni di ruolo, libertà di espressione eccetera) dei compagni maschi. (Leggi il mio articolo “PICCOLE DONNE CRESCONO:ogni ragazza può essere ciò che vuole)

Ma che dire dei bambini? E dei ragazzi?

Al momento di educare all’uguaglianza ci dimentichiamo di loro.
La società insiste molto sul fatto che i bambini e i ragazzi debbano accettare il modello di mascolinità dominante e si aspetta da loro che siano forti e potenti. Di fatto li opprime affinchè mantengano la loro virilità e non escano dal loro stereotipo. Mentre per crescere nell’uguaglianza devono recuperare molte capacità che hanno disimparato e sotterrarne altre con cui per secoli sono stati marchiati.

Dobbiamo rivedere la condotta dei maschi, riformulare i loro ruoli, insegnargli una maggiore empatia, generosità e sensibilità se vogliamo evitare epiloghi futuri fatti di violenze (o peggio ancora “femminicidi”), prevaricazione e disuguaglianza.

Spetta a noi tutti: genitori, educatori, famiglia.

Costruzioni sociali

Il famoso cantante Miguel Bosè ricorda che, quando cominciò ad indossare la calzamaglia, suo padre, il torero Luis Miguel Dominguin, gli diceva sempre: “Ma ragazzo mio, cosa fai con quella roba da femminuccia?“. E Miguel rispondeva: “E tu allora? Senti chi parla!Ma non ti sei visto? Tu porti addirittura le paillette! La mia calzamaglia almeno è liscia, ma tu hai i lustrini, i ricami in oro, ti sottolinei il pacco con delle calze rosa e hai uno chignon in testa … Ascolta un pò, maestro, in confronto a te io non sono nessuno“.

Ecco un’immagine perfetta di come abbiamo interiorizzato le costruzioni sociali.

Accettiamo che un torero porti una calzamaglia rosa, paillette, chignon e gilet con ricami in oro, ma se un ragazzo vuole mettersi la calzamaglia nell’immaginario collettivo si trasforma subito in una femminuccia. In effetti si punisce molto di più un bambino che si mette una gonna che non una bambina che si mette i pantaloni.

Le costruzioni sociali permettono alle femmine di esprimere determinati stereotipi maschili mentre tarpano le ali alla libertà dei maschietti di fare altrettanto.

Provate a osservare se socialmente è benvisto che una bambina giochi con le macchinine. Sicuramente il modello contrario, di un bambino che giochi con le bambole, è visto ancora peggio . Una bambina che giochi a calcio contro un bambino che giochi alle signore. Una ragazza con i capelli corti e senza trucco contro un ragazzo con capelli lunghi e la matita nera sugli occhi.

Insegniamo anche ai maschi come essere persone libere

1- Nuovi ruoli

Così come incoraggiamo le bambine e le ragazze a coltivare ambizioni lontane dal loro ruolo stereotipato di femmina, puntando, se lo desiderano, al settore scientifico, aerospaziale, ingegneristico eccetera, dobbiamo incoraggiare i bambini e ragazzi a diventare professori, infermieri, artisti o ballerini. Suggerirgli di praticare la ginnastica anziché il calcio, proporgli di giocare a cucinare anziché correre con le macchinine. Ovviamente se lo desiderano.
I bambini/ragazzi devono sapere, fin da piccoli, che sia loro  che le bambine/ragazze possono scegliere giochi, vestiti, accessori e modelli di condotta lontano dallo stereotipo imposto dalla società.

Alcuni di loro, anche in adolescenza, presentano un elevato livello di stress perché si sentono inadeguati rispetto lo standard, perché non hanno uno spirito avventuroso, non amano il calcio, sono più riflessivi e pacifici: devono sapere che questo modo di essere vale esattamente come gli altri. In questo modo lo libereremo da un gran peso sociale.

Si può essere maschi in molti modi diversi.

Anche truccandosi, mettendosi lo smalto (pensate al cantante dei Maneskin, Morgan, Max Gazzè, Jhonny Depp), giocando alle bambole, indossando braccialetti/anelli/collanine/orecchini, essendo pacifici e tranquilli.

Le bambole non sono un giocattolo da bambine e i camion da bambini, e anche i colori non appartengono in esclusiva a un genere, un bambino può mettersi qualcosa di rosa se gli piace.

Appunti Se vostro figlio è ancora piccolo lasciate che giochi con le bambole, a rimettere in ordine e cucinare se vedete che ha questo desiderio.Ditegli quanto è importante che qualcuno faccia quelle cose e che la cosa fondamentale è lavorare tutti insieme. Se invece è più grande, incaricatelo di fare concretamente qualcosa in casa.

2- Autonomia

E’ fondamentale che la madre o il padre non scelgano e predispongano per loro i vestiti da mettersi o gli preparino sempre da mangiare; i bambini/ragazzi devono sapersi prendere cura di sé, essere coinvolti nelle faccende domestiche e sentirsene via via responsabili.

AppuntiIncoraggiate i bambini/ragazzi a preparare la merenda, cucinare, caricare la lavatrice, pulire il bagno eccetera. E ovviamente bisogna che in casa vedano che anche le figure maschili fanno altrettanto.

3- Cura degli altri e generosità

E’fondamentale educare i bambini/ragazzi che non sono al centro dell’universo. Educarli ad avere una prospettiva reale, a capire che le necessità delle altre persone sono importanti, e che perché il mondo vada avanti devono funzionare tutte le sue strutture, comprese quelle della casa: qualcuno deve fare la spesa, preparare la cena, caricare la lavatrice, riordinare e pulire, prendersi cura dei neonati, delle persone anziane, degli ammalati.

Appunti Bisogna insistere con i bambini/ragazzi affinchè non si sentano al centro di tutte le cose né alieni da ogni responsabilità. E’ fondamentale coinvolgerli in tutte le situazioni sopra elencate che si vadano presentando in famiglia.

4-Violenza

Sappiamo che la violenza non serve a risolvere i conflitti, ma anche ignorarla, con i maschi, può produrre l’effetto contrario. L’aggressività non va mai sottovalutata: i bambini/ragazzi non devono percepire la violenza come una cosa normale ma respingerla anche attraverso tecniche di negoziazione e risoluzione di conflitti.

Appunti Se vostro figlio gioca alla lotta, insegnategli che quello non è il modo con cui le persone risolvono i conflitti. Dategli gli strumenti perché impari a negoziare e risolvere i problemi in altro modo.

5- Incoraggiare la sensibilità e la comunicazione. Anche i maschi piangono.

Piangere è l’espressione di un sentimento come un altro. Anche i bambini/ragazzi piangono, possono e devono farlo se qualcosa li fa star male.

Devono imparare a esprimere i loro sentimenti e le loro emozioni, identificarli e lavorarci sopra, comunicarli e dire quello che provano e quello che vogliono.Quando le emozioni del bambino/ragazzo non vengono prese in considerazione, questo non si sentirà legittimato a provarle, di conseguenza avrà la percezione di essere sbagliato, o invisibile. Crescerà con l’idea di non andare bene perché i suoi bisogni emotivi sono “sbagliati”(Leggi il mio articolo “LE FERITE CAUSATE DALLA TRASCURATEZZA EMOTIVA” ).

Appunti Ogni volta che farà un capriccio, quando si arrabbierà, quando si sentirà frustrato, triste, stanco, è importante che sappia riconoscere tutte queste emozioni, che impari che sono assolutamente normali e che può gestirle al meglio. Piangere, come ridere, emozionarsi, rattristarsi o spaventarsi, è sano e fa parte di una vita piena e completa.

6- Empatia e assertività

Sono due caratteristiche essenziali perché i bambini/ragazzi di oggi si trasformino domani in uomini con abilità sociali corrette. Saper dire cosa si pensa senza aggredire l’interlocutore e capire come si sente la persona che abbiamo di fronte sono competenze fondamentali per ottenere giustizia sociale e rapporti fra donne e uomini liberi dall’ aggressione.

AppuntiIl bambino/ragazzo deve imparare a dire sempre quello che pensa ma senza aggredire. Incoraggiatelo a esprimere il suo pensiero nella miglior forma possibile e a mettersi nei panni di un altro o di un’altra.

7- Evitare il narcisismo

A quanto pare, quando madri e padri insistono molto nel dire ai bambini/ragazzi che sono speciali, non gli pongono limiti e gli insegnano che hanno più diritti degli altri bambini/ragazzi o bambine/ragazze, così interiorizzano l’idea di essere superiori. Sopravvalutare i figli aumenta il rischio di farne dei narcisisti: lasciargli credere che fanno ogni cosa meglio degli altri, paragonarli ad altri mettendo in evidenzia la loro superiorità, non sottolineare mai i loro errori, lodarli sempre… sono tutti comportamenti che li spingono non ad avere un’elevata autostima ma un ego sproporzionato.

AppuntiI bambini/ragazzi devono sapere che gli vogliamo bene, che sono preziosi per noi, ma non si può parlare costantemente  delle loro attività e dei loro successi. Come fare allora? Con molta onestà, umiltà e rispetto, assicurandosi sempre che sappiano di essere amati, indipendentemente dal fatto che facciano bene le cose o meno.

8- Rispetto

I bambini/ragazzi devono imparare il rispetto: rispettare gli spazi fisici, rispettare le donne, le bambine, i loro giochi e le loro decisioni. E, da adulti, continuare a rispettare le donne. Rispettare le loro scelte, le cose in cui hanno ragione e quelle in cui hanno torto. Molti uomini non capiscono la parola “NO” per questo i bambini devono saperlo fin da piccoli.

“NO” SIGNIFICA “NO”.
A VOLTE ANCHE IL SILENZIO SIGNIFICA “NO”.
E A VOLTE ANCHE “A VOLTE” SIGNIFICA “NO”.
SOLO “SI’ ” SIGNIFICA “SI’ “.

QUESTO E’ POSSIBILE SOLO SE GLI ADULTI LEGITTIMANO IL “NO” FIN DALLA TENERA ETA’.
Mi spiego meglio.
Spesso vedo madri e padri che insistono con le/i loro piccole/i perchè diano un bacio a zie e nonni, o addirittura a persone sconosciute: mi chiedo se quelle bambine e quei bambini non stiano imparando che le dimostrazioni d’affetto si possono ottenere anche dietro costrizione. Se non hanno voglia di dare un bacio non lo danno. Punto. E’ un modo per imparare che nessuno può costringerli/e a fare qualcosa che non vogliono con il loro corpo.
Mi è capitato di giocare al solletico con i miei nipoti (una femmina e un maschio) e ad un certo punto uno dei due ha detto “basta”. Io ho smesso. Questo insegna loro che devono sempre avere il controllo di ciò che si fa con il proprio corpo e che il “NO” ha un significato importante e un effetto quando viene pronunciato.

Dott.ssa Vania Munari
Psicologa

BIBLIOGRAFIA
Blasi G., Manuale per ragazze rivoluzionarie, Rizzoli, Milano, 2018
Maranon I., Educare al Femminismo, Adriano Salani Editore, Milano, 2018.
Marchetta G., Tutte le ragazze avanti!, Add Editore, Torino, 2018.

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