
Il clima che si respira in questi giorni è quello di una situazione surreale e pericolosa che può avere un impatto non indifferente sulla psicologia umana. Sentimento alquanto naturale è quello della paura, normale e comprensibile.
Il virus fa paura, inutile nasconderlo.
Le emozioni rivestono un ruolo fondamentale nella vita quotidiana e ancor di più se le abitudini vengono stravolte. La reazione più comune, in casi emergenziali come quello che ci troviamo a vivere in questi giorni, è quella di sperimentare paura, angoscia,ansia.
Paura
La paura è un’emozione forte e intensa che sentiamo in presenza di un pericolo, può essere più o meno paralizzante, ma la paura è sempre preziosa perché mette in moto dei meccanismi di difesa in caso di pericolo. La paura è spesso accompagnata da reazioni fisiche come, per esempio, la produzione improvvisa e abbondante di adrenalina. La paura è comunque una sensazione più precisa, poiché si riferisce ad un OGGETTO .
Ansia
L‘ansia, in letteratura, viene definita come una paura senza oggetto. Più in particolare potremmo dire che l’oggetto della paura esiste, anche se è spesso indefinito ed inafferrabile da parte del soggetto. L’ansia non è disfunzionale in sé, al contrario, è una normale reazione di adattamento a un pericolo o a un’importante situazione della vita. L’ansia diventa una patologia quando la persona attua una serie di comportamenti, come evitamenti, rituali di controllo etc., tali da compromettere la qualità della vita della persona accompagnati da uno stato d’apprensione, di sconforto più o meno intenso, difficoltà a respirare, palpitazioni, sudorazione eccessiva.
Angoscia
L’angoscia è un’emozione meno specifica dell’ansia, simile alla paura, ma, spesso non associata a qualcosa, quindi SENZA OGGETTO. Per tale motivo essa è stata definita “terrore senza nome.” Essa deriva da una percezione catastrofica della realtà e può manifestarsi di fronte a stati di incertezza contro qualcosa che percepiamo di non poter controllare o prevedere. Possono intervenire pensieri intrusivi e catastrofici e preoccupazioni ricorrenti. Situazioni apparentemente innocue come affrontare un esame, fare delle scelte, aspettare una risposta, o anche confrontarci con qualcosa che riteniamo di non essere in grado di fronteggiare può generare angoscia. Può farci sentire ansiosi, impauriti, e minacciati senza ragione.

Le emozioni di oggi
Il protrarsi dell’isolamento, e soprattutto il fatto di non sapere quanto durerà, pesa in modo importante sul nostro stato d’animo. Può succedere che la paura diventi eccessiva rispetto ai rischi oggettivi del pericolo. In questi casi la paura si trasforma in panico e finisce per danneggiarci. Si ha più paura dei fenomeni sconosciuti, rari e nuovi, e la diffusione del Coronavirus ha proprio queste caratteristiche.
Paura e Angoscia: le conseguenze psicologiche
Umberto Galimberti afferma che nel caso del coronavirus non possiamo parlare di paura perché il coronavirus non è un oggetto determinato (non sappiamo da dove viene, chi ce lo può attaccare, bloccarlo ecc…) ma indeterminato. Quando abbiamo a che fare con una dimensione indeterminata la paura non esiste più ma c’è ANGOSCIA caratterizzata dal fatto che non c’è un OGGETTO a cui riferirla.
In essa s’intrecciano ansia, paura, sensazione di pericolo, vuoto esistenziale e il peso di qualcosa di indefinito che non ci permette di respirare. Anche il dialogo interno è possibile che diventi più negativo e colmo di parole e frasi maladattive su se stessi e sugli altri, o sulla realtà del tipo “nessuno potrà davvero capirmi”, “siamo tutti soli”, “morirò”, “tutto andrà male”.
Tale stato psicologico è molto comune in questo periodo di allerta generale infatti la mente di molti tende ad anticipare cose irrazionali, pensare solo a pericoli futuri poiché il presente è un vuoto in cui la persona si sente affondata e paralizzata. Lo sguardo è rivolto solo al futuro, a quel domani che infastidisce e spaventa.
Mai come ora consiglio vivamente di STARE NEL PRESENTE, NEL QUI ED ORA.

Quali emozioni aiutano a mantenere un comportamento corretto?
In linea generale troppe emozioni impediscono il ragionamento corretto e frenano la capacità di vedere le cose in una prospettiva giusta e più ampia. E’ difficile controbattere le emozioni con i ragionamenti, però è bene cercare di basarsi sui dati oggettivi. La regola fondamentale è l’equilibrio tra il sentimento di paura/angoscia e il rischio oggettivo. Una limitata dose di angoscia e paura sono normali e necessarie, anzi fondamentali, per potersi attivare senza perdere di lucidità. Pre-occuparsi agitandosi e alla fine attuare comportamenti irrazionali e controproducenti non serve.
Meglio occuparsi con serietà del problema: le nostre autorità sanitarie, che hanno preso in carico seriamente la vicenda fin dall’inizio in Italia, hanno dato poche, chiare e semplice regole da seguire.
Ognuno di noi dovrebbe chiedersi:
👉sto anche oggi, in questo momento, seguendo le indicazioni che mi hanno suggerito❓
L’importante è capire “chi sta controllando che cosa”, come nelle dipendenze:
👉sono ancora io a gestire e scegliere cosa fare, o sto attuando comportamenti seguendo una massa di persone che sta facendo proprio quello che andrebbe razionalmente evitato❓
Cosa fare con i bambini/ragazzi

Per i bambini è importante la continuità delle attività anche perché trasmette molto un senso di sicurezza.
Fortunatamente le scuole, grazie anche alle tecnologie, si sono attivate per proseguire l’attività didattica e ludica anche a casa. Sostanzialmente i bambini vanno protetti dalle irrazionalità e allarmismi degli adulti, per cui a loro non vanno mostrate le immagini degli scaffali vuoti nei supermercati o scene/video allarmistici, ma i compiti da fare per mantenere un senso di normalità, visto che il mondo e gli essere umani non sono in via di estinzione.
In ogni caso ai bambini va detta la verità (dai 9 anni in su) su cos’è il coronavirus, come ci si contagia e come proteggersi usando parole adatte e con serenità. Bisogna passare il messaggio che la vita non è garantita, ma incerta e precaria. Loro capiranno limitatamente allo sviluppo cognitivo, ma intanto si fanno lo schema che la vita non è una sicurezza e che non è sempre bella e divertente.
Attraverso i libri,ad esempio Promessi Sposi (più per le Medie che elementari) dove si parla della peste, si può spiegare che non siamo più in quello scenario perché la medicina ha fatto passi avanti, si comincia a creare dentro di loro quella dimensione per cui nella vita mi devo anche difendere e certi pericoli devo anche aggredirli.
Genitori/Coppie
Importante che i genitori inizino a fare una piccola riflessione sulla loro interiorità. Il fatto che si sia interrotto il trend di chi, alzandosi alla mattina, sapeva come impostare il giorno, adesso si trova in uno stato di spaesamento. Bene, si può iniziare a “pensare a chi sei” e “cosa vuoi nella vita”, a quanti sguardi dai al tuo partner, quante attenzioni ai figli …

Pensare e pulire il passato per affrontare il presente.
Quindi letture e interiorità che sono occasioni anche per fare un passo avanti nell’essere uomini/donne. Un occasione buona per riflettere su noi stessi.
Non ti vergognare di chiedere aiuto
Se pensi che la tua paura, ansia e angoscia siano eccessive e ti creano disagio (anche con il partner o con i figli) non avere timore di parlarne e di chiedere aiuto. Gli Psicologi conoscono questi problemi e possono aiutarti in modo competente.
Tutti possiamo avere necessità, in certi momenti o situazioni, di un confronto, una consulenza, un sostegno, anche solo per avere le idee più chiare su ciò che proviamo e gestire meglio le nostre emozioni, e questo non ci deve far sentire “deboli”.
Non è debole chi chiede aiuto per aumentare le proprie risorse e quelle dei suoi cari.
Consigli per mantenere un buon assetto psicologico
La quarantena può diventare un’opportunità importante. Da alcuni pazienti ho saputo di progetti ripresi, libri finalmente letti fino alla fine, persone contattate in attesa da tempo: quasi che la quarantena forzata sia stata un beneficio per riprendere o completare cose importanti lasciate in sospeso.
Per mantenere un buon assetto psicologico durante questo periodo di isolamento forzato potete consultare questo mio articolo: 👉ALCUNI CONSIGLI PER MANTENERE UN BUON ASSETTO PSICOLOGICO oppure L’ACCETTAZIONE E’ UN ATTO DI LIBERTA’ .
Dott.ssa Vania Munari
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
Consiglio Nazionale Ordine Psicologi: https://www.psy.it/vademecum-psicologico-coronavirus-per-i-cittadini-perche-le-paure-possono-diventare-panico-e-come-proteggersi-con-comportamenti-adeguati-con-pensieri-corretti-e-emozioni-fondate
OMS: http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=228
ISS: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/