
Di solito consideriamo l’amore un’espressione della parte migliore di noi, dei nostri sentimenti più teneri, dolci e amorevoli, ma spesso ci si trova in relazioni piene di gelosia, odio e una profonda malvagità. A volte scambiamo, erroneamente, queste manifestazioni come amore trovandoci in un tunnel senza via d’uscita.
Il distacco emotivo, le domande indagatorie e provocatorie, le strategie di controllo, la ritorsione, le minacce, gli insulti …NON SONO AMORE, NE’ ODIO APPASSIONATO.
Molte sono le donne che incontro, nel mio studio o nelle mie attività, vittime di abusi psicologici ed emotivi. I dati italiani sono sempre più allarmanti: 7 milioni e 134 mila donne nello scorso anno riportano di subire violenza psicologica dall’attuale partner (secondo dati Istat).
Per questo voglio fare un po’ di chiarezza attraverso questo approfondimento.
E’ importante capire la sottile manipolazione della violenza psicologica: la forma più subdola, silenziosa e manipolatoria di violenza. Tutte/i noi possiamo esserne vittime senza rendercene conto.
Userò nel testo il maschile poichè la violenza psicologica, secondo le statistiche, è maggiormente attivata da uomini verso le donne ma non escludo il contrario.
Che cos’è la violenza psicologica?
Avete mai avuto un’amica che racconta di un fidanzato troppo geloso ma che non riesce a lasciarlo? Vi è mai capitato di vedere una donna che piange perché è stata insultata dal compagno? O una donna avvilita perché lui le fa proposte sessuali insistenti? Queste donne non hanno solo un fidanzato un po’ cialtrone come spesso si crede: stanno subendo delle vere e proprie violenze psicologiche.
La violenza psicologica e’una forma di violenza, verbale e non, che si esplica con controllo, minacce, coercizione, manipolazione, bullismo e crudeltà verbale facendo sentire inadeguati in molte situazioni della vita.
I danni che tale esperienza porta possono essere enormi fino a far entrare la vittima in un vero e proprio incubo dal quale sembra impossibile uscire finendo per vivere un vero e proprio trauma psicologico prolungato.

I segnali della violenza psicologica?
- Ti critica sempre, svaluta ogni cosa che fai: ti ritrovi a chiedere scusa per tutto, sempre.
- Ti accusa di violenza: in alcuni casi chi fa violenza si difende accusando l’altro di avere problemi di rabbia e mancanza di controllo e trasformandosi nella vittima indifesa.
- Ti incolpa per i suoi problemi: qualunque cosa sia sbagliato nella sua vita è tutta colpa tua. Scarica tutte le colpe su di te, gioca a fare la vittima e ottiene cosi il senso di colpa da parte tua. Generalmente la donna non riesce a fare a meno di credere a questi giochi, e finirà per credere di avere colpe che non ha e di non valere nulla senza di lui.
- Ti umilia e ti insulta su ogni cosa svalutandoti: dalla pasta che hai cucinato, a come ti vesti, a insulti pesanti su di te i tuoi amici e la tua famiglia.Questo comportamento deriva dalle insicurezze di chi è violento e tende a creare una gerarchia nella quale lui è in alto e tu sei in basso.
- Usa la tattica del silenzio: non ti parla, sembra triste e indifferente cosi tu ti domandi perché, ti metti in dubbio, diventi insicura e chiedi scusa solo per tornare come prima.
- E’ aggressivo e ti mette in crisi: frasi dette a metà con toni irritati, umore basso e ti fa sentire in colpa. In questo modo ti tiene nella sua morsa e tu diventi giorno dopo giorno sempre più insicura di te e più dipendente da lui.
- Minacce: minaccia di toglierti il bambino se lo lasci? Dice che se non fai ciò che vuole avrai brutte conseguenze? Sono minacce, non devi prenderle sotto gamba.
- Gelosia esagerata: la gelosia patologica non va scambiata con quella sana che c’è tra due innamorati. La gelosia violenta e abusante è quella che ti controlla, non è oggettiva, sfocia in reazioni esagerate e lui cerca di esercitare dominio e controllo nei tuoi confronti.
- Colpisce i punti deboli: chi fa violenza psicologica, una volta che è a conoscenza di ciò che infastidisce l’altro tende a ripeterlo costantemente.
- Limitazioni all’autonomia morale ed economica: dalla vigilanza continua sugli spostamenti, al controllo ossessivo dei soldi per limitare le possibilità della donna di rendersi indipendente, sino ad arrivare anche a divieti restrittivi della libertà di pensiero autonomo (leggere un libro, internet …). Si comincia con un “non c’è bisogno che lavori” e si continua nelle limitazioni.
- Insistenza continua per ottenere rapporti sessuali: spesso il partner prevaricatore lo è anche nel rapporto sessuale, rivelandosi eccessivamente insistente anche quando lei non ne manifesti la voglia.
Effetti della violenza psicologica
Tale forma di violenza,non avendo i segni visibili della violenza fisica, può rimanere nascosta per anni e può essere devastante tanto quanto quella fisica.
E’ una vera e propria forma di abuso che può distruggere le relazioni intime ed intaccare la relazione con se stessi, oltre ad avere un importante impatto sulla vita.
Alcune conseguenze comprendono (parlo al femminile ma vale anche per l’uomo):
- Dubitare di se stessi e sentirsi insicuri
- Perdita del senso di identità
- Confusione e indecisione
- Ansia ed esausti emotivamente
- Rabbia ( verso se stessi o verso il carnefice).
Col tempo possono svilupparsi condizioni più gravi quali depressione, disturbi ansiosi, bassa autostima fino al vero e proprio trauma psicologico.
Perché è così difficile uscire dalle situazioni di violenza?
Nelle situazioni di violenza emotiva, o nella violenza in generale, la vittima ha così poca autostima che spesso sente di non poter lasciare o allontanarsi da chi le fa violenza perché non merita una relazione normale o perchè minimizza le azioni che riceve attraverso meccanismi di negazione.
Le frasi di negazione possono essere: “È normale, davvero!”, “È colpa mia, lo faccio impazzire”, “Sta solo scherzando”, “È solo il suo modo di mostrare amore, so che in fondo mi ama”. La questione rientra in quello che viene definito un “gioco psicologico” (Leggi il mio articolo: “A che litigio giochiamo?I giochi psicologici nelle relazioni) in cui ci sono dei ruoli: Vittima, Persecutore o Salvatore.
Molte vittime hanno paura di come il loro carnefice reagirà se solo provano a cambiare la situazione (spesso la minaccia di essere lasciati porta questi individui a reagire con maggiore violenza). Altre stanno in relazioni di abuso psicologico nella speranza che il partner possa cambiare. Ciò avviene spesso nei casi di dipendenza affettiva (Leggi il mio articolo: “Se perdo te, cosa farò”- Il disturbo dipendente di personalità).
Soprattutto se ci sono bambini coinvolti, inoltre, rimanere in relazioni di questo tipo può danneggiarli a lungo e portarli a sviluppare veri e propri traumi psicologici. Ciò non deve accadere. Esistono servizi specifici che possono aiutarti o aiutare le vittime di queste forme di violenza.

Cosa fare?
L’elemento principale da ricordare per affrontare una relazione violenta a livello psicologico è ammettere di averla.
Dipende da te (e da chi può aiutarti) imparare a difenderti e ad affrontare la situazione. L’unica responsabilità è quella di vedere chiaramente la situazione e decidere cosa fare per ritrovare il propio benessere.
Per riprendere in mano la propria vita, il primo e fondamentale step è riconoscere ciò di cui si ha bisogno e quanto si vale. Può far paura, ma per uscire da questa situazione si deve cominciare ad esigere rispetto stabilendo dei confini definiti e mantenerli saldi soprattutto per se stessi.
Cambiare l’altro o controllare le sue azioni non è possibile! Spesso chi fa violenza è insicuro, ansioso o ha vari problemi di rabbia e incapacità di gestire le emozioni. Ciò ha a che fare con lui, non con te.
L’unica cosa che si può cambiare o controllare è la propria risposta.
In altre parole, davanti a minacce, insulti, violenze non servono spiegazioni, giustificazioni, comprensioni o scuse. La cosa migliore è semplicemente allontanarsi.
E’ consigliabile parlare con qualcuno: un amico fidato, membro della famiglia o anche un terapeuta può aiutare a vedere la situazione da un’altra prospettiva o almeno a sentirsi meno soli ed isolati.

INOLTRE …
La violenza psicologia è un reato penale, e come tale è possibile denunciare il colpevole dei maltrattamenti.
Tale tipo di violenza non è considerata come una tipologia di reato autonoma, ma è integrata nei seguenti reati: stalking, minaccia,violenza privata, maltrattamenti in famiglia.
Per denunciare un caso di violenza psicologica, basta recarsi negli uffici delle forze dell’ordine e realizzare una denuncia orale o scritta. Anche se non è tangibile come quella fisica, anche la violenza psicologica può essere provata attraverso registrazioni audio e video, messaggi, foto e testimonianze. Pertanto nel caso vi troviate coinvolti in un caso di violenza psicologica, ricordatevi che è un reato penale e non dubitate a chiedere aiuto.
Informazioni utili
Di seguito elenco i centri attivi a Verona e dintorni a supporto delle donne che subiscono violenze:
- TELEFONO ROSA: https://www.telefonorosaverona.it/ Tel. 045.8015831
- CENTRO PETRA SPAZIO ANTI-VIOLENZA PER DONNE: Numero verde 800392722 https://www.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=5387&tt=verona_agid
- “CASA DELLA GIOVANE”, offre pronta accoglienza a donne in difficoltà (dispone di 55 posti letto). Tel. 045.596880. Offre reperibilità 24 ore su 24, tutto l’anno.
- PREFETTURA Servizio di risposta telefonica attivo 24 ore su 24 che funge da recettore per segnalazioni di situazioni di violenza domestica.Tel. 045.8673411
- NUMERO VERDE ANTI-VIOLENZA DONNA 1522–Servizio nazionale multilingue attivo 24 ore su 24 – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità.
- CONSULTORI FAMILIARI: https://www.paginebianche.it/veneto/vr/consultorio-familiare.html
Se invece ti ritrovi a vivere un periodo di sofferenza proprio legato alla chiusura di una relazione di questo tipo e non sai come affrontarla non solo per te stessa ma anche per i tuoi figli/e PUOI CONTATTARMI. Trovi tutte le informazioni qui: http://vaniamunaripsicologa.com/contatti/
Dott.ssa Vania Munari