LE FERITE CAUSATE DALLA TRASCURATEZZA EMOTIVA

Trascuratezza emotiva: come si forma

La personalità di un individuo inizia a formarsi nei primissimi anni di vita, precisamente dai 2 ai 5. Quello che succede in questo periodo è molto importante e condizionerà tutta la nostra vita.
A gettare le basi per una struttura del sé solida sono i genitori (o chi cresce il bambino), figure di riferimento e protezione. Quando questo legame non riesce a svilupparsi in maniera efficace il bambino sperimenta un vuoto interiore, una sensazione di sfiducia e di incertezza.
La trascuratezza emotiva è legata all’incapacità del genitore di rispondere adeguatamente ai bisogni emotivi dei figli.

Se i genitori non sono in grado di riconoscere i bisogni dei bambini oppure, quando le emozioni si presentano e i genitori le minimizzano con frasi come “non c’è nessun motivo per piangere” o “non è successo niente” o ancora peggio “se non smetti di piangere subito la mamma ti lascia qui al supermercato“ staranno dicendo al bambino che la sua reazione, del tutto normale e comprensibile, è inadeguata.

Quando le emozioni del bambino non vengono prese in considerazione, questo non si sentirà legittimato a provarle, di conseguenza avrà la percezione di essere sbagliato, o invisibile.

Come risultato,crescerà con l’idea di non andare bene perché i suoi bisogni emotivi sono “sbagliati”.

“Io sono ciò che gli altri mi fanno credere di essere”: se un bambino riceve le adeguate cure diventerà un adulto con una sana autostima. Se ciò non accade penserà di non meritare e svilupperà delle ferite interiori difficili da rimarginare, proprio per la difficoltà a riconoscere gli errori dei genitori.

Sana educazione

Il primo passo per impartire una sana educazione emotiva ai propri figli sta nel convalidare le emozioni che sperimentano quotidianamente e far sì che possano incanalarle nel modo più appropriato. All’educazione che si trasmette con gesti e con parole, si aggiunge quella per modellamento, dove il genitore diventa il modello emotivo del figlio, l’esempio.
La trascuratezza emotiva -a differenza di alcune forme di abuso come i maltrattamenti e la violenza domestica dove i segnali sono evidenti fin da subito-, oltre ad essere molto frequente è anche molto difficile da provare e le ripercussioni sono solite a manifestarsi solamente in età adulta.

Sintomi della trascuratezza emotiva

I sintomi più comuni della trascuratezza emotiva sono:

  • Paura dell’abbandono
  • Sensazione di vuoto interiore
  • Paura del giudizio
  • Sentirsi spesso scoraggiati
  • Perfezionismo
  • Paura del rifiuto
  • Bassa autostima
  • Sensazione che manchi sempre qualcosa
  • Aspettative ed obiettivi non chiari
  • Sensazione di essere inferiore agli altri
  • Vergogna
  • Sensazione di essere inadeguato
  • Ansia sociale
  • Poca fiducia nelle proprie emozioni e nell’istinto
  • Difficoltà a capire e riconoscere le proprie emozioni
  • Sensazione di non essere degno di essere amato
  • Sensi di colpa
  • Problemi nella vita di coppia
  • Difficoltà a scegliere un partner “giusto”

Conseguenze in età adulta

I bambini trascurati emotivamente si porteranno dentro ferite difficili da guarire. Fin all’età adulta, queste persone, possono sentirsi segretamente inferiori rispetto agli altri e dover fronteggiare spesso sensazione di vergogna e inadeguatezza.
I bambini emotivamente trascurati diventano adulti restii al confronto e hanno difficoltà a perseguire obiettivi importanti.
Chi è stato trascurato emotivamente si ritroverà ad affrontare diverse battaglie interiori. Questi bambini diventano persone molto sensibili alle critiche, con paura del rifiuto e dell’abbandono. Con paura che gli altri possano giudicarli negativamente. Possono attraversare periodi di ansia sociale senza alcuna apparente ragione. La trascuratezza emotiva, portata all’estremo, può essere la causa di disturbi di personalità come il disturbo narcisistico di personalità, disturbo borderline di personalità, disturbo dipendente di personalità…

Conseguenze sulla vita sentimentale

Tutte le relazioni che abbiamo oggi (di tipo amoroso, amicale, lavorativo…) sono frutto dell’amore che abbiamo appreso da bambini. Le relazioni che intrecciamo sono la testimonianza del nostro vissuto infantile e delle cure emotive che i nostri genitori ci hanno prestato.
Spesso  tendiamo a ricercare il partner con una ferita interiore compatibile alla nostra, partner che non sono in grado di donarci amore in modo sano e così inciampiamo in storie sbagliate, una dopo l’altra.
Le conseguenze più comuni che puoi riscontrare nel rapporto di coppia, sono:

  • Incapacità di accedere alle tue emozioni o di esprimerle in modo funzionale e coerente con i tuoi reali bisogni.
  • Difficoltà a regolare le emozioni,
  • Difficoltà a comprendere realmente i tuoi bisogni.
  • Difficoltà a prendere decisioni.
  • Difficoltà a instaurare un legame stabile e duraturo.

Le conseguenze appena elencate interferiscono tangibilmente sulla vita di coppia innescando una serie di sintomi, tutti con un impatto negativo sulla relazione poichè fanno allontanare dall’altra persona rendendo il rapporto meno profondo.
Nel rapporto di coppia ci si sente spesso sprovvisti di quegli strumenti atti a gestire i conflitti e qui si configurano due scenari differenti. Da un lato c’è chi i conflitti li innesca e tende a esasperare il partner e dall’altro, invece, c’è chi vuole evitare a priori i conflitti.
Entrambi gli atteggiamenti inevitabilmente porteranno a un’allontanamento dal partner. Utile è lavorare sull’ intelligenza emotiva che include la capacità di sapere cosa si prova in un dato momento e perché, da qui, riuscire a confrontarsi con l’altra persona in modo coerente.

Cosa fare

Un messaggio chiaro che spero ti sia arrivato con questo mio articolo è:

“le emozioni sono importanti e non vanno tenute nell’ombra“.

Finché rimani inconsapevole, le tue emozioni possono influenzare silenziosamente la tua vita e possono farlo in modo disfunzionale. Quando ascolti le tue emozioni stai onorando chi sei davvero, ti stai rispettando e stai aprendo le porte a una vita più gratificante.

Non tutte le emozioni sono “giuste” ma sono tutte “reali” e quindi vanno accettate e gestite.

Qualsiasi emozione è segno della tua umanità e della tua forza.
Tutti i sentimenti e le emozioni, positive o negative che siano, possono essere stimolanti. Se con l’alimentazione mettiamo in moto il nostro corpo, sono le emozioni e sentimenti a fornirci il carburante per affrontare la vita. Le emozioni ci motivano, ci guidano e ci muovono.

Dott.ssa Vania Munari
Psicologa

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