Se perdo te cosa farò
(P. Pravo, “Se perdo te”)
Io non so più restare sola
Ti cercherò e piangerò
Come un bambino che ha paura
M’hai insegnato a volerti bene
Hai voluto la mia vita: ecco, ti appartiene

Ogni individuo è in qualche misura dipendente dagli altri. Tutti hanno bisogno di trovare negli altri approvazione, empatia, validazione e ammirazione, per sentire sostegno e regolare l’autostima.
Tuttavia quando si parla di Disturbo dipendente di personalità si fa riferimento ad una condizione estrema, grave e patologica, in cui il rapporto autonomia/dipendenza è completamente sovvertito e prende forma solo la dipendenza più assoluta.
Il Disturbo Dipendente di Personalità che cosa è?
Il disturbo dipendente di personalità colpisce con maggiore frequenza il sesso femminile ed è caratterizzato da una necessità pervasiva ed eccessiva di essere accuditi, che determina un comportamento sottomesso e dipendente e timore della separazione.
Caratteristiche Psicologiche
➡Percezione di sè
La percezione di sé del soggetto dipendente è di non saper sopravvivere senza l’aiuto degli altri, in particolare, ad esempio, senza un genitore o un partner. Essi tendono, infatti, a chiedere consigli e rassicurazioni, poiché incapaci di prendere decisioni. Si affidano agli altri per sapere chi devono frequentare, che lavoro devono fare, come muoversi nelle diverse situazioni.
➡Visione degli altri e interazioni sociali
Vedono gli altri come persone che possono prendersi cura di loro pertanto si rapportano in modo compiacente proprio perché sono convinti di non sopravvivere da soli. Non prendono iniziative aderendo perfettamente alle indicazioni. Hanno paura di deludere gli altri e che questi si allontanino, quindi si impegnano ad evitare questo rischio, anche accettando di svolgere compiti spiacevoli o irragionevoli.
➡Relazioni d’amore ed emozioni correlate
Per superare i loro timori le persone dipendenti cercano di coltivare una relazione di aiuto/dipendente scegliendo partner che percepiscono come “forti” (per approfondire leggi il mio articolo 👉AMIAMO COME SIAMO STATI AMATI.L’effetto degli stili di attaccamento nella scelta del partner). L’emozione principale è l’ansia, la preoccupazione di una possibile fine della relazione dipendente. Nel caso di rottura di una relazione affettiva ne cercano subito un’altra in tempi rapidi, per ricevere supporto e protezione. Quando percepiscono che la relazione si potrebbe incrinare o logorare sperimentano ansia elevata o possono sprofondare nella depressione se la persona li lascia. Dall’altro lato, sperimentano gratificazione o euforia quando i loro desideri dipendenti vengono soddisfatti dall’altro.
Sintomi
Tale disturbo viene descritto, dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), come una necessità pervasiva ed eccessiva di essere accuditi, che determina comportamento sottomesso e dipendente e timore della separazione, che inizia entro la prima età adulta ed è presente in un svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1-ha difficoltà a prendere le decisioni quotidiane senza richiedere una eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni da parte degli altri.
2-ha bisogno che altri si assumano le responsabilità per la maggior parte dei settori della sua vita.
3-ha difficoltà ad esprimere disaccordo verso gli altri per il timore di perdere supporto o approvazione. Nota: Non includere timori realistici di punizioni.
4-ha difficoltà ad iniziare progetti o a fare cose autonomamente (per una mancanza di fiducia nel proprio giudizio o nelle proprie capacità piuttosto che per mancanza di motivazione o di energia).
5-può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto da altri, fino al punto di offrirsi per compiti spiacevoli.
6-si sente a disagio o indifeso/a quando è solo/a a causa dell’esagerato timore di essere incapace di prendersi cura di sé.
7-quando termina una relazione intima, cerca con urgenza un’altra relazione come fonte di accudimento e di supporto.
8-si preoccupa in modo non realistico di essere lasciato/a a prendersi cura di sé.

Quali sono le cause del Disturbo Dipendente di Personalità?
Le ricerche hanno dimostrato un’alta correlazione fra il comportamento dipendente in bambini di 7-8 anni e la personalità dipendente in età adulta. La tendenza in queste famiglie è quella di controllare eccessivamente i bambini scoraggiando l’indipendenza.
Nella storia dei pazienti con disturbo dipendente di personalità è probabile che sia presente un attaccamento insicuro dove i genitori , in un modo o nell’altro, hanno comunicato che l’indipendenza era piena di pericoli. (Per approfondire leggi il mio articolo 👉LO STILE DI ATTACCAMENTO SVILUPPATO NELL’INFANZIA CONDIZIONERA’ TUTTO IL CORSO DELLA VITA
Possono essere stati sottilmente spinti a mantenersi legati ai loro genitori, che sembravano rifiutarli in risposta a tutti i loro tentativi di raggiungere una maggiore autonomia. Quindi il comportamento dipendente diventa un modo per evitare le terribili ansie associate a precoci e traumatici tentativi di separazione.
Forme intermedie di dipendenza affettiva
Accanto a questo quadro esistono forme intermedie, non patologiche, che comunque limitano la libera espressione di una persona.
Spesso capita di osservare coppie dove uno dei due assume una posizione di comando (up)e l’altra finisce per accettare più o meno passivamente il volere dell’altro (down). La persona che sta nella posizione down cerca di ritagliarsi piccoli spazi di autonomia nel lavoro, nelle amicizie nelle quali comunque non tenderà ad assumere una figura di primo piano ma più defilata, con l’effetto di rendere più sopportabile lo sbilanciamento di coppia, e di trovare all’esterno quelle gratificazioni necessarie ad evitare di ammalarsi.
E’ come se pensassero che l’importante è andare avanti, anche se i torti che si subiscono fanno male. In questi casi, come nel Disturbo Dipendente di Personalità, l’elemento di fondo
è la scarsa stima che il soggetto ha di sé che lo porta a vivere ai “margini” di una esistenza che è comunque faticosa da reggere.
Che fare?
Per il disturbo dipendente e anche per le forme intermedie di dipendenza affettiva, è opportuno
promuovere l’autostima, l’autonomia e la capacità di prendere decisioni.
Queste personalità tendono a impostare anche con lo psicologo una relazione di dipendenza, a delegare le decisioni e a temere la separazione, dunque è opportuno incoraggiare l’autonomia, l’espressione dei propri bisogni, favorendo il processo decisionale e il funzionamento autonomo.
Sostanzialmente il paziente dipendente cerca persone che si prendano cura di lui a causa di ansie più profonde
che potrebbero derivare dal legame di attaccamento quindi è bene riflettere su cosa lo spaventa a proposito dell’indipendenza e della separazione o esplorare i ricordi delle separazioni vissute nel passato.
“Non sono quello che mi è successo, sono quello che ho scelto di essere”.
C.G.Jung
Dott.ssa Vania Munari
Psicologa
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (2013), Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5,edizione italiana a cura di massimo Biondi, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014.
GABBARD G.O., Psichiatria Psicodinamica Quinta Edizione basata sul DSM-5, edizione italiana a cura di Fabio Madeddu, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014.
SPERRY L., I disturbi di personalità. Dalla diagnosi alla terapia, Editore McGraw-Hill Education, edizione italiana a cura di Claudio Sica, 2004.